Immigrati: serve una nuova legge per l’integrazione e l’inclusione
pubblicato da: admin in diritti umani, economia, immigrazione, società — admin 18 Aprile, 2008 @ 9:49 am
“ Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.”
Nel presentare il nuovo disegno di legge depositato oggi in Consiglio provinciale ho voluto non a caso citare la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, di cui quest’anno ricorrono i sessant’anni dall’approvazione. E credo di aver dimostrato un certo “coraggio” nel presentare una nuova iniziativa proprio su un tema che nelle ultime settimane è stato particolarmente dibattuto dalle parti politiche, con toni non sempre diplomatici.
In un momento storico nel quale il fenomeno migratorio è spesso percepito come fonte principale di pericolo ed insicurezza sociale ritengo doveroso riaffermare alcuni principi fondamentali che governano la nostra società, in primis i diritti universali che vanno riconosciuti ad ogni persona. Ogni fenomeno - e quello migratorio tra questi - necessita di conoscenza, di capacità di gestione, di saggezza e di lungimiranza. Tutti gli studiosi confermano la necessità dell’immigrazione per il nostro Paese, anche semplicemente per motivi demografici ed economici.
In realtà molto è stato fatto dalla Provincia autonoma di Trento, da altre istituzioni e da associazioni ed organizzazioni basate sul volontariato, ma evidentemente molto rimane ancora da fare, tra l’altro sul versante delle attività per la completa interazione tra la popolazione autoctona ed i cittadini immigrati. Altrimenti non si spiegherebbero così diffuse manifestazioni di aperta insofferenza verso la presenza di cittadini di origine straniera, in molti casi del tutto ingiustificate.
Il fenomeno migratorio segnala numeri importanti anche per quanto riguarda la provincia di Trento: al 1° gennaio 2007 gli stranieri residenti erano infatti 33.302, pari al 6,6% della popolazione residente. Significativo anche il dato riferito ai figli di immigrati in età scolare: 2134 unità fra i 6 e i 10 anni (8,2% della popolazione residente nella stessa fascia d’età), 2667 unità fra gli 11 e i 17 anni (7,6% della popolazione residente nella stessa fascia d’età).
Le aree cui prestare attenzione nell’ottica di una politica di inclusione dei cittadini e dei nuclei familiari immigrati sono a mio avviso essenzialmente tre: accoglienza e orientamento; promozione di diritti; cittadinanza e interculturalità.
A distanza di quasi un ventennio dall’approvazione della legge provinciale vigente esiste la consapevolezza della dimensione assolutamente strutturale e non più emergenziale del fenomeno, divenuto un aspetto “normale” della vita di tutti i giorni. E’ in tale contesto che deve nascere l’esigenza di una politica per l’immigrazione che vada oltre la gestione dell’accoglienza e che, riconoscendo i diritti fondamentali a tutte le persone migranti, tenda alla valorizzazione degli immigrati regolarmente soggiornanti promuovendo la loro integrazione attraverso un progressivo processo che favorisca il pieno godimento dei diritti di cittadinanza. Si impone, pertanto, la necessità di un aggiornamento della legge provinciale, tanto più auspicabile nel momento in cui verrà nuovamente modificata la legislazione statale, la quale non potrà considerarsi pienamente applicata fintanto che non venga recepita nella legislazione locale.
Il nuovo disegno di legge – “Disposizioni per favorire l’integrazione e l’inclusione sociale dei cittadini immigrati” - stabilisce all’art. 1 i principi ispiratori, vale a dire, la volontà della Provincia di promuovere politiche attive di inclusione degli immigrati, anche di provenienza extracomunitaria che risiedono stabilmente (o per lunghi periodi) nella nostra provincia, per ragioni di lavoro, studio o ricongiungimento familiare, riconoscendone pienamente i diritti fondamentali di cittadinanza e considerando la loro presenza un importante fattore di crescita civile ed economica per la nostra comunità.
L’articolo 2 individua nel Piano provinciale degli interventi ed in un apposito fondo economico i due strumenti operativi a disposizione della Giunta provinciale per l’adozione di specifiche azioni di inclusione. L’articolo individua, in modo dettagliato, i settori di intervento e gli obiettivi di tale politica a favore degli immigrati.
L’art. 3 prevede l’istituzione di una apposita Agenzia alla quale faranno capo tutte le politiche a favore dell’immigrazione. Si tratta di uno strumento operativo, già sperimentato in altri settori, utile per superare la frammentazione degli interventi ed avere un costante monitoraggio delle problematiche che i fenomeni migratori inevitabilmente comportano. In questo modo si potrà, da un lato, non disperdere la positiva esperienza e il consistente bagaglio di conoscenza acquisito attraverso la struttura CINFORMI, dall’altro mettere a disposizione di una struttura “di servizio” anche gli strumenti per politiche attive a favore dell’immigrazione, oggi frammentate su più settori. La norma rinvia ad apposito regolamento la disciplina specifica delle modalità di funzionamento dell’Agenzia.
L’art. 4 intende infine affrontare il problema del recupero e del reinserimento di immigrati in presenza di fenomeni di devianza sociale e di microcriminalità.
Il disegno di legge, redatto avvalendomi di uno studio preparatorio e di una consulenza specialistica, ha recepito e riproposto per il Trentino alcune significative modalità di gestione del fenomeno migratorio introdotte in alcune altre realtà nazionali e regionali. Al più presto avvierà dunque il proprio iter legislativo nell’ambito del Consiglio provinciale e pur essendo giunto quasi al termine della legislatura si tratta comunque dell’unico atto politico che intende affrontare, con coraggio e novità, un tema di rilevante portata come quello dell’immigrazione.
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